Saul Gerevini e Massimo Oro Nobili celebrano, in questo breve studio, la ricorrenza del 1° novembre 1550 (471 anni or sono), giorno epico in cui Michelangelo Florio, dopo un lungo e periglioso viaggio, arrivava a Londra, dopo essere fuggito da Roma il 4 maggio del 1550. Si tratta, giusta la “tesi floriana” di una data fondamentale per la genesi delle opere c.d. “shakespeariane”. Paradossalmente, le opere c.d. shakespeareane nascono, grazie alla persecuzione dell’Inquisizione, dalla quale Michelangelo dovette fuggire, recandosi (fortunatamente) a Londra, e trasferendo in Inghilterra, il suo grande bagaglio di cultura classica e del Rinascimento italiano! E il figlio John Florio avrebbe perseguito, nella sua generazione, le medesime orme paterne, divenendo il più grande divulgatore delle opere italiane in Inghilterra, rielaborate innovativamente in una lingua inglese, che allora (grazie anche all’opera di John Florio) stava iniziando la sua ascesa come “global language”! Se Michelangelo Florio non fosse stato costretto all'esilio religionis causa in Inghilterra, la grande cultura delle opere letterarie del Rinascimento italiano avrebbe stagnato in una lingua, il volgare italiano dialettale, appannaggio ovviamente di una platea di fruitori ben più circoscritta.
L’Istituto Studi Floriani (www.shakespeareandflorio.net), Venerdì 11 novembre 2016 alle ore 17.00 a Chiavenna - presso la libreria John Florio & co. nel palazzo Castelvetro in via Dolzino, 10 - organizza la presentazione del nuovo libro di Corrado Sergio Panzieri:
“Il caso Shakespeare e la revisione biografica dei Florio”
Sarà presente Saul Gerevini - profondo conoscitore del teatro scespiriano e autore di numerose pubblicazioni anche in lingua inglese - per fare il punto sul confronto internazionale relativo alla questione floriana e alle opere di Shakespeare.
Segue dibattito con esponenti delle istituzioni locali.
Questo libro di Nino Principato allarga compiutamente gli orizzonti sull'idea di uno Shakespeare italiano, e i dubbi su Shakespeare come un autore puramente Inglese aumentano.
In this video Marianna Iannaccone explains the relationship between Giordano Bruno and William Shakespeare, analysing Bruno’s life and works he published at the French Embassy in London between 1583 and 1585, Shakespeare's work 'Hamlet', and the cryptic, intriguing poem he published in 1601, one year after Bruno’s death: “The Turtle and The Phoenix”. After many years in which Bruno’s name has sadly disappeared in Shakespeare critics books, it’s time to acknowledge his importance for Shakespeare’s works and life. Ultimately, John Florio, friend of both Giordano Bruno and William Shakespeare, is the name that links the English writer with the Italian philosopher, and the key that gave William Shakespeare the access to Giordano Bruno’s works.