Città e località di stati e ducati italiani del XVI secolo |
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L’autore colloca gran parte delle ambientazioni sceniche delle opere in molti luoghi delle varie regioni italiane, svolgendo trame ed avvenimenti con il coinvolgimento di personaggi rinascimentali dell’epoca a volte col loro proprio nome ovvero ricorrendo a pseudonimi o a metafore.
Questi casi non sono pochi in ispecie nelle opere che gli studiosi chiamano “italiane”, proprio per la loro ambientazione nella penisola. Questi lavori teatrali rappresentano la maggioranza delle trentasei opere della drammaturgia elisabettiana, se si escludono quelle che hanno come soggetto l’epopea della monarchia inglese, le quali necessariamente hanno come ambiente l’isola britannica.
Generalmente la descrizione dei luoghi viene arricchita da molti particolari che completano e quindi facilitano il riconoscimento ovvero mostrano un particolare elemento caratteristico del luogo che ne agevola l’identificazione.
Città e località di stati e ducati italiani del XVI secolo (175.24 kB) |
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Da “words like swords” (J. Florio) a “words like daggers” (Amleto) |
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Massimo Oro Nobili indaga, in questo studio, sulla “genesi” “floriana” delle parole pronunciate da Gertrude (divenuta moglie del fratricida Re Claudio), a fronte delle parole “acuminate” del figlio Amleto: “Oh non mi parlare più; queste parole come pugnali (“words like daggers”) m’entrano negli orecchi” (Atto III, Scena iv, 94-95).
Words like swords (388.28 kB) |
L’invettiva di Ochino contro Venezia (1542), in Shakespeare |
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Massimo Oro Nobili indaga su una vicenda (invero, poco conosciuta), quella dell’invettiva pronunciata, contro Venezia (1542), dal più grande predicatore della Riforma, in Italia, il frate senese Bernardino Ochino e propone l'esistenza di una importante “traccia” di tale invettiva, nell'opera shakespeariana Love’s Labour’s Lost, la fonte della cui trama è ritenuta indiscutibilmente (dagli studiosi) un’opera dell’Accademia degli Intronati di Siena.
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Open letter to Stratfordians and Antistratfordians |
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Recently I have read some works written by Prof. Stephen Greenblatt and Prof. Lamberto Tassinari in which they postulated a negative relationship between William Shaksper (the actor from Stratford thought to have written William Shakespeare's works) and John Florio, one of the most significant cultural figure of the Elizabethan age. Greenblatt reports it in the introduction of his book "Shakespeare's Montaigne" (2014), while Tassinari writes about it in "Shakespeare è il nome d'arte di John Florio" (2008). Unfortunately for them a bad relationship between Florio and Shaksper is impossible since they were close friends and collaborators.
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Brunel Shakespeare authorship course |
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Brunel Shakespeare authorship course. Why they do it? English scholars are not so sure about Shakespeare's identity? Well, Sir Derek Jacoby and Mark Rylance are not, for instance.
Brunel Shakespeare authorship cuorses (799.57 kB) |
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